La Gamification per il Non Profit
Come sfruttare la Gamification per la tua Raccolta Fondi
Millenials e giving back per le organizzazioni non profit
Negli ultimi anni, sempre più organizzazioni non profit fanno ricorso nella loro strategia di raccolta fondi al cosiddetto giving back, ovvero “restituire”, “dare qualcosa in cambio”. Significa ricompensare i donatori con un riconoscimento, anche simbolico.
Lo sviluppo di questo nuovo strumento di fundraising è stato possibile grazie all’emergere di un nuovo tipo di consumatore: il millenial.
Con il termine millenials o generazione Y si indica a generazione dei nati tra il 1981 e la metà degli anni ’90. Il consumatore millenial è, pertanto, cresciuto con internet e con i social media, quindi è abituato ad acquistare online, al contrario della generazione precedente. I millenials oggi hanno un’età compresa i 25 e i 39 anni, quindi iniziano a percepire un salario e a diventare a tutti gli effetti dei consumatori. Ultimo dato da non sottovalutare, soprattutto per il settore non profit, i millenials sono abituati a fare shopping con coscienza sociale, da qui il proliferare di aziende sempre più attente alla sostenibilità, all’equo e solidale, al Km0.
Soprattutto a seguito della pandemia da covid-19, il consumatore (a maggior ragione se parliamo di millenial), si aspetta un pagamento mensile per i suoi acquisti. La sola possibilità di pagare mensilmente, però, non basta. È molto importante che il Brand (nel nostro caso l’organizzazione non profit), stabilisca una connessione emotiva con l’utente. Tale connessione può nascere dal design, dalla coscienza sociale del Brand o dalla personalizzazione dello stesso.
Come anticipato, il modello del giving back per il settore non profit è sempre più utilizzato, soprattutto nei paesi anglosassoni. Vediamo di seguito qualche esempio di giving back applicato al settore non profit.
- The Blurt Foundation è un’organizzazione che sensibilizza sulla depressione cronica. Uno dei prodotti per i loro donatori è la buddy box, ovvero una box mensile contenente almeno 5 oggetti fatti a mano per nutrire, ispirare e incoraggiare la cura di sé.
- Crisis è un’organizzazione non profit che ha come scopo quello di aiutare i senzatetto. Per tutti i loro donatori, Crisis regala un quadro realizzato da uno dei beneficiari delle loro azioni.
- Alzheimer’s Society anche con una donazione minima, manda ai propri sostenitori dei brain exercises, esercizi per tenere la mente attiva e in esercizio.
- Guide dogs come ricompensa per la donazione manda ai suoi sostenitori una video-lezione per addestrare il proprio cane.
Prima che un’organizzazione si impegni in un progetto di giving back, dovrebbe considerare diversi fattori:
- Costo di lancio. Si tratta di un prodotto, è un costo sostenibile per un’organizzazione non profit?
- Fare un business plan
- Pensare alla creatività non solo nell’immediato, ma anche di nuovi prodotti futuri.
- Brand Strategy. Bisogna stabilire una relazione forte tra prodotto e organizzazione.
- IVA e tasse. L’organizzazione dovrà fare i conti con nuovi fornitori.
- Rischio. Il gioco vale la candela? Funzionerà?
Gamindo, dona giocando
Gamindo è una realtà che sviluppa videogiochi brandizzati per le aziende che possono così da un lato farsi pubblicità, dall’altro avere un impatto sociale. Il modello di Gamindo prevede infatti che l’azienda stabilisca un budget da donare in beneficienza. Giocando ai videogiochi proposti da Gamindo, gli utenti accumulano punti che poi scelgono di convertire in donazioni a sostegno dell’organizzazione che preferiscono. Per cui più si gioca e più si dona.
In questo modo, le aziende si promuovono in maniera innovativa e fanno attività di Corporate Social Responsibility. Le organizzazioni non profit raccolgono fondi e sensibilizzano sulla propria causa nei confronti di un pubblico nuovo.
Perché funziona la gamification nel non profit:
- Si tratta di una tipologia di raccolta fondi estremamente coinvolgente. L’incentivo a vincere un premio o a giocare
- Mette in relazione diverse generazioni.
- Sensibilizza sulla causa in un modo totalmente nuovo.
- Si tratta di un nuovo linguaggio di comunicazione.
Sanfilippo Fighters
Sanfilippo Fighters ODV è un’organizzazione non profit nata nel 2020 quando, durante il lockdown, le famiglie dei genitori con la sindrome di Sanfilippo, una malattia neurogenerativa incurabile, si sono trovate in difficoltà nella gestione dei bambini e ragazzi affetti dalla sindrome. Impossibilitati a portare avanti le terapie e privati dei loro momenti sociali.
Sanfilippo Fighters nasce principalmente per fare rete e raccogliere fondi per la ricerca. Wishraiser ha risposto in modo immediato e facile a quella che era l’dea dell’organizzazione per sviluppare una di rete dei donatori.
Come Wishpartner, Sanfilippo Fighters raccoglie circa 400 euro al mese, ossia quasi 5.000 euro annui, con i quali riescono a programmare la maggior parte delle loro attività.
Fondazione Telethon
Per Fondazione Telethon il rapporto con i donatori è fondamentale e si articola in tre fasi:
- acquisizione
- conoscenza e mantenimento
- donazione regolare
Telethon viveva soprattutto di maratona televisiva e sms solidali. Grazie al web, l’organizzazione riesce a raggiungere un numero sempre più grande di persone. In questo senso, Wishraiser fornisce un’innovazione fresca e alla portata di tutti.
Nella strategia always on le persone che vengono intercettate atterrano sul sito che ha la funzione di un hub: è un luogo dove potersi informare, lasciare i propri contatti per approfondimenti e donare.
Poter raggiungere nuovi potenziali donatori con la promessa della possibilità di vincere un premio è positivo per un’organizzazione non profit, che poi dovrà fare un lavoro di sensibilizzazione alla causa.
Poter attrarre persone anche al di là della causa sociale in sé è assolutamente attuale.
Wishraiser for non profit
Come Wishraiser lavoriamo al fianco delle organizzazioni non profit per aiutarle a raggiungere un obiettivo specifico: la raccolta fondi, in particolare tramite l’acquisizione di donatori regolari.
Aiutiamo le organizzazioni non profit con tecnologia, strumenti ed eventi di formazione. In particolare, abbiamo trovato un nuovo modo di donare: tutti i giovedì estraiamo il nome di uno dei sostenitori che donano tramite la nostra piattaforma e regaliamo a lui o lei il premio che desidera.
“Vince chi dona” è la nostra filosofia.
In Wishraiser siamo convinti che legare il mondo della donazione regolare alla possibilità di vincere un’esperienza da sogno attivi un circolo virtuoso. Grazie alla possibilità di essere premiati, i donatori sono incentivati a mantenere attiva la propria donazione regolare.
Sostenere una buona causa è un gesto bellissimo che vogliamo ricompensare.